giovedì 25 settembre 2008

Che strano il mondo di oggi...


Forse la mia generazione non ha mai visto quel mondo ma, fino a qualche tempo fa, si lavorava duro per portare a casa la pagnotta.
E' vero, c'era sempre la casta privilegiata di turno che poteva permettersi di dire e fare quel che gli pareva tanto erano ricchi sfondati o quelli che non facevano nulla, stando sulle spalle di qualcun'altro, e perdevano giornate in chiacchiericci e altre attività allora ritenute inutili.... ma chi lavorava no. Chi lavorava sudava sette camice, faceva cento lavori insieme, stava fuori a giornate...
Mi è rimasta impressa la storia dello zio Giandò che faceva due turni insieme alle cave di marmo per guadagnare qualche soldo e quando tornava (rigorosamente a piedi), dopo un giorno e mezzo di lavoro, si fermava a raccogliere il fieno per gli animali, ne faceva delle fascine e le portava, a spalla, a casa.
Oggi invece, tutto questo si è invertito: non è lavorando duro che si porta a casa il companatico per cena, ma inventandosi posizioni ed instillando nella testa della gente che queste sono necessarie.
In realtà è come la filiera per gli alimentari: più sono i passi intermedi, più il prodotto finito costa. Alla fonte costa 1, all'utente finale costa 5 (se va bene); e quelli nel mezzo sono quelli che mangiano più di tutti...

Convertendo al giorno d'oggi una vecchia barzelletta del tempo dei socialisti:
"Mamma, Mamma, come si fa a diventare ricchi al giorno d'oggi?!?! Zitto e mangia nini, zitto e mangia..."

lunedì 8 settembre 2008

E che non si dica che "... non l'avevamo detto..."

Da La Repubblica di oggi:
L'intervento di La Russa: "Farei un torto alla mia coscienza - ha invece detto il ministro La Russa - se non ricordassi che altri militari in divisa, come quelli della Nembo dell'esercito della Rsi, soggettivamente, dal loro punto di vista, combatterono credendo nella difesa della patria, opponendosi nei mesi successivi allo sbarco degli anglo-americani e meritando quindi il rispetto, pur nella differenza di posizioni, di tutti coloro che guardano con obiettività alla storia d'Italia".
Il ministro ha negato di aver avuto dissensi con il Capo dello Stato. "Nessun contrasto, neanche il più larvato, col presidente Giorgio Napolitano con il quale anzi mi sono intrattenuto fino alla fine in forma cordialissima" ha detto al termine della cerimonia. "A chi volesse cercare a tutti i costi polemiche pretestuose - ha aggiunto La Russa - invito a leggere tutto il mio intervento in cui il breve riferimento, non genericamente ai soldati della Rsi, ma ai militari caduti della Nembo è inserito in un ampio, costante, grato omaggio e riconoscimento a quanti si immolarono in quell'8 settembre per la libertà e la democrazia".


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