giovedì 25 settembre 2008

Che strano il mondo di oggi...


Forse la mia generazione non ha mai visto quel mondo ma, fino a qualche tempo fa, si lavorava duro per portare a casa la pagnotta.
E' vero, c'era sempre la casta privilegiata di turno che poteva permettersi di dire e fare quel che gli pareva tanto erano ricchi sfondati o quelli che non facevano nulla, stando sulle spalle di qualcun'altro, e perdevano giornate in chiacchiericci e altre attività allora ritenute inutili.... ma chi lavorava no. Chi lavorava sudava sette camice, faceva cento lavori insieme, stava fuori a giornate...
Mi è rimasta impressa la storia dello zio Giandò che faceva due turni insieme alle cave di marmo per guadagnare qualche soldo e quando tornava (rigorosamente a piedi), dopo un giorno e mezzo di lavoro, si fermava a raccogliere il fieno per gli animali, ne faceva delle fascine e le portava, a spalla, a casa.
Oggi invece, tutto questo si è invertito: non è lavorando duro che si porta a casa il companatico per cena, ma inventandosi posizioni ed instillando nella testa della gente che queste sono necessarie.
In realtà è come la filiera per gli alimentari: più sono i passi intermedi, più il prodotto finito costa. Alla fonte costa 1, all'utente finale costa 5 (se va bene); e quelli nel mezzo sono quelli che mangiano più di tutti...

Convertendo al giorno d'oggi una vecchia barzelletta del tempo dei socialisti:
"Mamma, Mamma, come si fa a diventare ricchi al giorno d'oggi?!?! Zitto e mangia nini, zitto e mangia..."

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